IL MONDO DELLE MOTO D’ACQUA

In questo primo articolo facciamo una panoramica di questo mondo per alcuni ancora sconosciuto ma comunque curioso e affascinante. Oggi le moto d’acqua da molti vengono viste solo nelle località di balneazione, sfrecciare su e giù per la gioia ed il divertimento di chi la guida e anche di chi viene guidato, naturalmente sempre con le dovute precauzioni ed accorgimenti. Ma le moto d’acqua sono anche altro.

Sono entrato in questo mondo quasi vent’anni fa, ero in un luogo balneare dove si noleggiavano e affascinato feci un giro e da allora la passione mi è presa. All’epoca le moto avevano una cilindrata ridotta in confronto ad oggi (si parlava per le moto da diporto di 250 di cilindrata, mentre oggi siamo arrivati a moto da 1500 di cilindrata ed alcune anche 1800 di cilindrata) quindi ben diverse da quelle che oggi vediamo in circolazione e da quelle che vediamo su un campo gara.

La moto d’acqua non è altro che un natante a tutti gli effetti, equipaggiata con un sistema ad idrogetto, quindi dotata di un motore due o quattro tempi con una pompa a getto d’acqua ed è questa la fonte principale di propulsione, i motori possono essere aspirati e turbo. Le moto si distinguono in runaboat (si guidano da seduti e vanno da uno a tre posti) e sky (si guidano in piedi – monoposto).
Per poter guidare una moto d’acqua bisogna essere dotati di patente nautica, mentre invece se la si vuole condurre da piloti bisogna essere dotati di licenza, che oggi, sul nostro territorio nazionale, viene rilasciata dalla Federazione Italiana Motonautica (sito internet FIMCONI.IT). Altro elemento importante nella guida della moto d’acqua è il giubbetto di salvataggio che deve essere indossato sia dal conducente che dall’eventuale passeggero, ed in alcune zone del nostro territorio nazionale è obbligatorio indossare anche un caschetto protettivo (mentre in una gara bisogna essere dotati di tutta una serie di protezioni che descriveremo in un prossimo articolo). Naturalmente si raccomanda sempre di essere prudenti nel condurre una moto d’acqua da diporto nel proprio rispetto e nel rispetto degli altri.

Al prossimo articolo.